isola


Isola e rifugio di tutti i Sognatori Seriali Anonimi ...
gli altri sono avvisati.
Il passato, il presente, il futuro... ovunque e comunque, sono io, una sognatrice seriale, state attenti è una malattia!

This is a shelter island for all Anonymous Serial Dreamers ... and the others ?! beware!
Looking at past, present, future ... anywhere and anyhow, it's me...a serial dreamer ... be careful, it's a viral disease!


domenica 25 maggio 2014

fiori di campo

Durante questa primavera altalenante di umori e pioggia sto sperimentando nuovi lati di me che ritenevo secondari. Capita. 
Capita di riuscire meglio a "vedere" la varia umanità che mi circonda in modo più chiaro, improvvisamente più nitido.

E' che il genere umano mi è sembrato un grande campo di fiori selvatici....

Esistono quelli vivaci e chiassosi di corolle prorompenti: li distingui da lontano, sono punti di riferimento, sanno calamitare lo sguardo e l'attenzione in un nanosecondo e li pensi protagonisti festosi dello spettacolo principale. Si sforzano di dare il massimo, con potenza, alzando la voce; spesso però sono fragili, con steli sottili e continuamente attaccati con ostilità quali simboli di successo finiscono per appassire velocemente e vengono dimenticati e sostituiti da altri a seguire.

Ci sono invece i più piccoli e fitti, che stanno in sottofondo, in una moltitudine indistinta che quasi ti par secondaria; però senza di loro l'insieme sarebbe meno corposo e piacevole, svuotato di luce. Loro lo sanno e si moltiplicano con allegria e diversità.

Altri sono più seri, pacifici e sobri, diresti senza grande personalità, ma per certi buongustai non esiste nulla di migliore: profumano di buono, son dolci e saporiti insieme, nutrienti, carnosi o anche contengono medicamenti, ma causa del loro aspetto in tanti non sanno cosa si perdono a snobbarli con sufficienza.


Poi come dimenticare certe erbe striscianti e tenaci, che non fanno altro che passare la vita a soffocare i loro vicini: si insinuano da sotto, lentamente, con insistenza, con radici e tentacoli forti. A qualcuno deve forse sembrare siano stati creati per sorreggere il prossimo, ma il loro egoismo li spinge a non regalare nemmeno un fiore in tutta la loro esistenza.
Nascono e si espandono ad oltranza solo per dimostrare il loro potere di soffocamento.

Poi ai margini ti accorgi che ci sono piccole zone con sfumature più uniformi... comunità quasi separate dal resto, che si crogiolano nel chiaccherare tra loro senza tanto sforzarsi di interagire al di fuori del loro cerchio magico. Parlano una lingua un po' diversa, ma in fondo sui concetti fondamentali sanno fare sempre la loro parte.

... in fondo, siamo tutti come fiori di campo, esistiamo solo per seguire la nostra natura.
e poco importa se persone od eventi ci vogliono addomesticare. 
quello siamo, esprimiamo, e restiamo, fino alla fine.


martedì 1 aprile 2014

la forza dell'acqua

Ci sono cose che hanno poteri.
Ci sono luoghi che hanno poteri.
Ci sono stata... uno l'ho visto. e tutto si è sublimato.

Una lingua di terra, dritta, con ciglia verdi e soffici, su cui sfrecciare a lungo, a braccia aperte e in silenzio veloce.
Uno specchio immenso, languido e piatto, con un movimento lento di acqua e sfioro di vento.
Un cielo aperto davanti, di fianco, dietro e sopra di me, tanto grande da smarrirmici dentro.




E un puntino lassù, che nemmeno lo vedi.
Quello è il mio sorriso leggero, sollevato fin là in un attimo di pace.

venerdì 7 marzo 2014

progressi

... passano giorni e settimane.
Ci sono mattine in cui ti svegli e non pensi a niente: è tutto normale, lineare, liscio. 
Scorri i gesti di riti ed abitudini che sono parte di te con magica armonia, con la massima calma oserei dire anche noia. 
E' una noia sicura, che ti rende prevedibile ogni angolo di strada, persona, tragitto.
Hai la fortuna di poterti sentire infastidito da tutta questa routine e non ne sei cosciente.

Solo in qualche impercettibile e remoto pensiero di sottofondo c'è un odore amaro che riesci ad intercettare distrattamente... si insinua in te da lontano, come una nenia di cui non capisci le parole, ma la cui melodia ti cattura e paralizza.

Poi arriva.

E' la consapevolezza che qualcuno ha spinto un interruttore... un pulsante orrendo, che ha spento una luce speciale. E' la lucina che una mano amorevole aveva lasciato in corridoio per la notte, quella che ti aiutava, aprendo gli occhi all'improvviso per un tonfo nel sonno, a realizzare chi sei, dove ti trovi realmente, nel tepore del tuo letto e al sicuro con le tue certezze.

Ora la lucina è sparita e devi fare i conti con il fatto che ormai sei grande e avere paura del buio e dei mostri immaginari che vi abitano non è razionale, no, non va bene.
Quella lucina in fondo lo sapevi che non poteva stare lì per sempre, ma volevi ignorare la realtà.

i progressi da fare sono parecchi ora.
Le mattine non sono tutte uguali: ti alzi e muovi come un automa e ti chiedi come le tue abitudini riescano a tenere in piedi la tua giornata, nonostante tutto.

Tutto uguale, ma tutto diverso.

E regredisci, di nuovo.
Ripiombi nell'angoscia, di nuovo.
Torni in ginocchio e con la testa china sotto il peso dell'assenza.
Per riprovare ad alzare lo sguardo ti servirà solo chiudere gli occhi e 
sognare, sognare ad occhi aperti, in continuazione, ad oltranza, sempre di più. 
Devi ostinarti ad anestetizzare il presente.

Sognare per riuscire a respirare.

sabato 1 febbraio 2014

le cose si sono complicate

è successo tutto velocemente, tutto senza respiro, questo inizio di 2014 mi ha voluto colpire dritto allo stomaco, al cuore. sono giorni tosti, che a muso duro mi hanno graffiato ovunque... di un dolore così assurdo che non lo capisco nemmeno se è vero o no. ma lo è.

e va bene, adesso basta.

perchè se c'è una cosa che ho capito ancora di più è che devo crederci, non devo mai smettere di crederci. me lo ha insegnato chi fino all'ultimo respiro ha progettato, guardato avanti, dimostrato con la pratica, tutti i giorni, che si può, si deve sognare e poi lavorare per creare il proprio sogno.



tu sei qui, che me lo sussurri con la tua voce calda, lo ripeti. e insisti e insisti e insisti... e io ti ascolto, insofferente come sempre alle tue tirate d'orecchie, ma poi sotto sotto so bene che sono d'accordo con te.

grazie di avermi plasmato così, imperfetta e sognatrice, ma mi hai cresciuta circondata da amore saldo come le tue mani forti. con i pregi e difetti tuoi ho combattuto una vita e da sempre ho cercato di dimostrati che potevo farcela da sola, di testa mia senza assecondarti troppo. ma è sempre stata una ribellione soft, lo vedevi anche tu, mentre poi applicavo a mio modo i tuoi insegnamenti.

ora che mi manchi davvero devo rinascere... porta pazienza però, perchè mi sa che devo trovare la mia formula, ora che non posso più sentire la tua.



giovedì 2 gennaio 2014

un'idea che ronza da un bel po'!

ci sono tarli che ti pungono un volta ... ti pizzicano al momento poi non li senti più e te ne dimentichi, o meglio, ne conservi un ricordo lontano e sbiadito.

poi praticamente ti accorgi, a distanza di tempo, che hanno impiantato una specie di seme, che è germogliato in silenzio e che quando cresce poi spinge, si fa largo e non puoi fare a meno di accorgerti della sua esistenza.

io ho questa fissa di sviluppare qualcosa di tutto mio... il blog, la scrittura, la fotografia, i lavori con le mani impiastricciate di sogni e fantasia.

ce la devo fare, perchè questo tarlo deve smettere di ronzare e invece iniziare a cantare! quindi forza e coraggio, caro 2014, mi devi dare soddisfazione!


domenica 17 novembre 2013

sospesa

mesi interi, nonostante tutto.
ci ho messo mesi interi, nonostante ogni giorno pensassi a qualcosa di "degno" di essere ricordato, di sufficientemente intenso da far scattare una divagazione mentale.
eppure c'è stato così tanto di bello, ma anche di difficile ... 
giornate su giornate, settimane, ore, con le persone che amo. con amici o da sola... ho scattato mille foto, ho respirato forte per momenti di rabbia, e delusione, e sospirato per altri di tristezza incombente, e sono riuscita a volte a sorridere per gioie spontanee e sincere.

ma è stato inutile.
tutto si era sospeso, congelato, cristallizzato. 

nel frattempo tante cose sono cambiate, per forza.
perchè la vita è complicata, anche quando tu fai di tutto per tenerla in riga, anzi, forse proprio allora lei decide di strapazzarti come si deve.
Tu sei così saldo nelle tue certezze, così granitico e saggio, ti credi immensamente capace di controllare situazioni, sentimenti, criticità.
e invece no, la vita arriva, e ti punta un faro negli occhi all'improvviso, per accecarti, spaventarti, farti provare un disorientamento, un vuoto terribile come quelle di giostre impazzite che ti fanno cadere dall'alto...

ma nell'angolo estremo di quella luce che ti brucia la retina, là più avanti, oltre il bagliore feroce, puoi scorgere un sentiero, stretto, un po' contorto e malconcio, quasi uno sgorbio, un tratteggio speculare di te in quei momenti. 
Allora senti che è un percorso di obbligato, l'inizio timido di una speranzosa caccia al tesoro, che tra mattoni scrostati, pavimento sconnesso, svolte improvvise, ti conduce avanti, avanti, avanti.
Il tuo passo incerto ambisce ad una sicurezza che quel vicolo proprio non ispira, nè garantisce.

Ma solo cercando in quel buio, oltrepassando con fiducia quella luce abbagliante, nell'infinitesimale istante di buio, ti accorgi che riesci a passare alla fase successiva, imparando qualcosa di prezioso per te.
E' un livello superiore, una "promozione" che non ti aspetti, tutto sommato un regalo.
E così ora lo sto capendo e assaporando.

Forse il passaggio in questo vicolo riesce ora a farmi percepire un' incrinatura leggera, un lontano senso di disgelo, via dalla sospensione... via. per tornare.




lunedì 1 luglio 2013

i sensi dei sognatori

avete mai intercettato per un attimo l'odore della terra umida in un frutteto? 
qui dalle mie parti è tutto coltivato così e ormai non ci si fa più caso, ma oggi per me è stato come assaporare la "madeleine" di Proust... una frazione di secondo, una molecola nelle mie narici e mi si è spalancato un mondo di sensazioni.

sento quel fresco accogliente che da sotto le foglie spande piacevoli promesse di sollievo, con i frutti che agghindano questi alberi di uno strano natale estivo che forse immagino solo io

mi accorgo degli aromi dolciastri dei primi caduti spontanei, e di quelli fatti cadere per preservare il raccolto e renderlo più rigoglioso

vedo questi rami plasmati nel tempo, in pose ad arte per rendere più facile il lavoro nei campi (o almeno provarci)

e anche se non posso stavolta, ricordo tutta la dolcezza di addentare un frutto appena staccato furtivamente dalla pianta, senza che il contadino se ne accorga, anche se da ragazzina lui all'imbrunire ci faceva la posta, per evitare che saccheggiassimo le piante che costeggiavano le strade di campagna intorno a casa mia

mi è sembrato in un momento, immenso e intenso, di risentire la voce dei miei nonni che non volevano calpestassimo l'orto, in cerca dei baccelli più piccoli dei piselli, così gustosi di erba zuccherina, o a caccia delle carotine, piccole piccole, calde del sole a picco, tenere e succose,  perchè accudite con pazienza per settimane.

mi sa che una di queste sere me ne tornerò a cercare un campo di grano maturo, in cerca delle spighe superstiti, quelle che ai margini dei campi le macchine mostruose non riescono a beccare, e ne farò una scorpacciata, per sentire sotto i denti il gusto squisito dell'amido originale, con la grinta corposa della vita che racchiude in sè ogni piccola gemma dorata.
 
perchè alla fine è così... 
ad un sognatore non serve davvero molto per ritrovarsi avvolto e cullato dalle proprie fantasticherie.
secondo me dovreste provare ...




addtoany

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