avete mai intercettato per un attimo l'odore della terra umida in un frutteto?
qui dalle mie parti è tutto coltivato così e ormai non ci si fa più caso, ma oggi per me è stato come assaporare la "madeleine" di Proust... una frazione di secondo, una molecola nelle mie narici e mi si è spalancato un mondo di sensazioni.
sento quel fresco accogliente che da sotto le foglie spande piacevoli promesse di sollievo, con i frutti che agghindano questi alberi di uno strano natale estivo che forse immagino solo io
mi accorgo degli aromi dolciastri dei primi caduti spontanei, e di quelli fatti cadere per preservare il raccolto e renderlo più rigoglioso
vedo questi rami plasmati nel tempo, in pose ad arte per rendere più facile il lavoro nei campi (o almeno provarci)
e anche se non posso stavolta, ricordo tutta la dolcezza di addentare un frutto appena staccato furtivamente dalla pianta, senza che il contadino se ne accorga, anche se da ragazzina lui all'imbrunire ci faceva la posta, per evitare che saccheggiassimo le piante che costeggiavano le strade di campagna intorno a casa mia
mi è sembrato in un momento, immenso e intenso, di risentire la voce dei miei nonni che non volevano calpestassimo l'orto, in cerca dei baccelli più piccoli dei piselli, così gustosi di erba zuccherina, o a caccia delle carotine, piccole piccole, calde del sole a picco, tenere e succose, perchè accudite con pazienza per settimane.
mi sa che una di queste sere me ne tornerò a cercare un campo di grano maturo, in cerca delle spighe superstiti, quelle che ai margini dei campi le macchine mostruose non riescono a beccare, e ne farò una scorpacciata, per sentire sotto i denti il gusto squisito dell'amido originale, con la grinta corposa della vita che racchiude in sè ogni piccola gemma dorata.
perchè alla fine è così...
ad un sognatore non serve davvero molto per ritrovarsi avvolto e cullato dalle proprie fantasticherie.
secondo me dovreste provare ...