se penso al mondo intero e alle anime che lo popolano,
me lo figuro come un infinito mare di sabbia plasmato dal vento.
ogni granello sfiora, si scontra e infrange continuamente contro gli altri. grossi o piccoli, sassi appuntiti o ciottoli lisci come velluto, tutti noi siamo costretti ad avere a che fare gli uni con gli altri.... non c'è verso di cambiare questa cosa. ma anche se a volte siamo sollevati dal vento e voliamo lontano, prima o poi dobbiamo tornare a terra e confrontarci con chi ci troveremo vicino.
passiamo infiniti periodi sotto strati di altri, che ci prevaricano, soffocano, imprigionano... o forse ci preparano ad affrontare nuove esperienze; ogni cosa che facciamo, nostro malgrado, non solo influenza la nostra vita, ma anche quella di tutti gli altri e ci plasmiamo l'un l'altro, uguali e diversi.
per questo dovremmo prestare più attenzione, perchè ogni mossa, prima o dopo, influenza e muove e aiuta o blocca tutti gli altri.
avere rispetto del prossimo, in fondo, vorrebbe dire tutelare anche noi stessi.