è decisamente così, continuo a pensarlo da una vita e con alterne vicende la cosa mi si ripropone ciclicamente: sono nata difettosa.
dev'esserci qualcosa che è andato storto fin da subito, che si è insinuato nel mio essere, qualcosa che ha inesorabilmente infettato il germoglio della mia autostima e vi ha fatto crescere intorno una muffa odiosa.
la sento, ripulisco, scaccio, scrosto, disinfetto, ma lei, la muffa, torna sempre!
mi fa essere inflessibile, con me stessa, a prescindere da tutto quel che faccio e mi impegno a fare;
costantemente alla ricerca di comprensione e scuse, per gli altri, a prescindere da quel che fanno (o mi fanno...);
sognatrice ostinata, a prescindere da ciò che faticosamente creo, ottengo, vedo e assaporo;
per assurdo, razionalista fino allo spasimo, alla ricerca dell'ordine perfetto delle cose, della suprema giustizia dei comportamenti, del merito e demerito;
insoddisfatta, inquieta ... e per questo .... sempre eternamente sofferente.
son tutta un contrasto, una contraddizione, un groviglio di "pro" e "contro", di "ma" e "comunque", "forza" e "basta!".
forse siamo tutti così, dicono... vabbè. ma saperlo non mi è sufficiente.
non è abbastanza e per questo enigma che mi attanaglia mi ritrovo ad esplorare ogni mio gesto, ogni gesto del prossimo, per capire motivi, incasellare e fare ordine nelle azioni mie e del mondo, senza staccare mai un attimo, senza respiro, alla ricerca della perfezione.
che fatica, che ansia, che peso. mi odio. non lo sopporto. non mi sopporto e ovviamente mi amo molto poco.
e allora di nuovo, sogno.
sogno il momento esatto in cui, con il tempo, riuscirò a perdonare le mie debolezze, insicurezze, difetti, accettandoli in me, sul serio, non solo per prova e magari fregandomene un po' saprò gioirne e prenderli un po' sottogamba... forse sarà come apprezzare una foto solo perchè mi piace, anche se la messa a fuoco non è un granchè.