Possiedo un cofanetto.
Si tratta di una specie di scrigno, molto speciale per me.
E’ in argento, grande quanto basta ad essere custodito tra le mani.
Non ha spigoli, parti appuntite, giunture o saldature … a vederlo è un bel monolito di metallo lucente e prezioso.
Liscio,
ma non piatto, la sua superficie è disseminata di lievi increspature,
quasi piccole martellate, che lo rendono irregolare ed imperfetto, ma
che per questo invitano i polpastrelli a soffermarsi su di esse come ad
indagare sulla loro origine…cosa le avrà provocate ?
quale trauma, urto o tentativo di scasso le avrà generate ?
che storia raccontano, … o proteggono ?
perché mai non sono state riparate, ripristinando una perfezione che ancora adesso si può intuire o immaginare ?
Quando
lo sfioro, posso sentire il metallo scaldarsi tra le mie dita, divenire
duttile e ancor più misterioso, un involucro accogliente che al tatto
si appanna col calore della mano e che sembra un gatto accoccolato tra
le mani del padrone, che fa le fusa in attesa di altre carezze,
conservando intatti i suoi segreti intendimenti.
Non ha
chiusure, né serrature o lucchetti, né molle che inducano o mostrino
come si può aprire… solo io so quale avvallamento sfiorare per
schiuderlo davanti a me al bisogno…e solo se e quando ce n’è bisogno o
desiderio.
E’ evidente che si tratta di una creazione esclusiva, pensata e realizzata ad uno scopo ben preciso,
pensata e realizzata per essere adatta a me.
L’assurdo è che io stessa ne ignoravo l’esistenza fino a poco tempo fa.
Quando l’ho sfiorato per la prima volta e si è aperto docilmente al mio comando, ne sono stata incantata e sorpresa.
Con
un lieve sussulto del cuore mi si è presentata subito una specie di
macchia di colore, in porpora scuro, quasi un nero mancato, con
sfumature violacee, cangianti di luce catturata e non più resa
all’esterno … un velluto morbido, non disteso, anzi ripiegato più e più
volte su sè stesso, come ricurvo e danzante, pronto a nascondere e poi
subito a svelare, altero e dolce…
Istintivamente l’ho
portato al viso, per sfiorarlo e capirlo, quasi fosse un’entità
pensante…e mi ha accolto con un profumo sensuale e innocente, che sapeva
di buono, di positivo e invitante, una specie di esortazione a restare e
a indagare tra le sue pieghe misteriose.
L’ho fatto, perché ho
subito colto che stavo per scoprire qualcosa di mio, di intimo e a me
familiare, pur essendo tutto nuovo davanti ai miei sensi.
Vi
ho trovato odori, ricordi, idee di persone vere e di esseri vivi solo
nella mia fantasia, momenti vissuti o magari solo pensati, a volte
inespressi, celati nella mia anima, talmente nascosti che nemmeno io ero
cosciente della loro esistenza… desideri brucianti che mi hanno
infiammato e altri che poi ho spento… senza riuscirvi del tutto.
Tante
sfaccettature del mio io senziente che abitualmente mi intimoriscono e
che spesso reprimo per non esserne travolta, ma che poi invece adoro,
perché mi rendono viva.
…e dopo tutto questo ho capito
quanto fosse importante questo cofanetto tra le mie mani, il suo
prezioso contenuto e il suo pericoloso futuro.
Per questo
l’ho richiuso dolcemente, accarezzando prima l’interno per imprimere nei
miei sensi la sua accogliente morbidezza, poi il lucido metallo esterno
per coglierne bene la forza e rassicurante solidità… e ora l’ho riposto
al sicuro, pronto per ogni evenienza.
Il mio fedele scrigno terrà prigioniero il suo tesoro per sempre, senza mai perdere un solo respiro…
il tuo confido saprà fare altrettanto.
ma siamo sicuri che un tesoro tenuto prigioniero sia un vero tesoro?
RispondiElimina... a volte serve custodire pensieri per preservare sè stessi, allora si è veramente liberi
EliminaIl tuo racconto è coinvolgente e toccante...forse perchè anch'io rivivo, attraverso le cose, frammenti del mio passato e le relative emozioni! Riordinare, per me, è sempre fonte di sorprese...e questo ti può suggerire le sedimentazioni che giacciono nei miei spazi privati!!! Un abbraccio,
RispondiEliminaMonica
P.s....ovviamente non parlo dei riordini quotidiani, ma quelli straordinari, ovvero quelli che si fanno ogni tanto nel tempo! ;)
a volte si fa ordine per ricordare, altre per metter via e dimenticare, ma è inevitabile che qualcosa succeda...
RispondiEliminaper questo, anche se spesso mi dico che gli oggetti non sono importanti, ma lo sono di più le persone, gli affetti, alla fine faccio fatica a separarmi dalle cose definitivamente.
grazie per essere passata di qui a ricordarmi questo di me! :)
ciao, benvenuta... passerò da te!
RispondiEliminaMi sembrava di averlo tra le mani, sentirlo, vederlo toccarlo, odorarlo, viverlo.... mi hai coinvolto in modo straordinario.
RispondiEliminagrazie per quest'emozione....
scusami, vedo solo ora questo tuo splendido commento... grazie <3
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